CANOTTAGGIO – COPPA CURZIO BUONAIUTO

Nel mettere in palio la Coppa Perpetua che reca il nome del Prof. Dott. Curzio Buonaiuto, il Circolo Canottieri Napoli intende rendere omaggio alla figura del Presidente che lo guidò sul farsi del nuovo millennio, ed alle future generazioni serbarne perenne memoria.

Nato ad Asmara in Eritrea il 19 dicembre 1939, in giovinezza, all’inizio degli anni sessanta del novecento, Buonaiuto praticò il canottaggio e successivamente, negli anni ottanta, la motonautica; lo sport concepì come maestro di vita in quanto tensione onesta e leale verso la meta, sprono al superamento degli ostacoli, stimolo alle capacità dell’uomo di anelare ad azioni meritevoli attraverso la composizione degli sforzi e l’abitudine alla disciplina. Mettendo in pratica questi principi, con splendente etica lavorativa, raggiunse presto l’eccellenza in campo professionale, sia come stimato Medico Odontoiatra, sia come illustre Professore presso la Facoltà di Medicina della II Università di Napoli. Nel contempo, il suo straordinario vigore dedicò all’amato mondo dello sport, partecipando appieno alle vicende dei Circoli nautici partenopei, e, naturalmente, a quelle del Club del Molosiglio, di cui fu dapprima Commissario straordinario nel biennio ’94-’95 e, quindi, XIX Presidente dal 2004 al 2012, quando, ancora in carica, una incurabile malattia lo sottrasse a questo mondo.
La sua fervida, appassionata attività di Dirigente fu soprattutto diretta a preservare la funzione educativa della pratica sportiva, a divulgarne i valori presso i giovani: un’opera convinta che gli venne riconosciuta, in un crescendo di generali, unanimi apprezzamenti, con l’assegnazione delle prestigiose Stelle del Coni al merito sportivo, di bronzo nel 2006 e d’argento nel 2012, nonché con l’attribuzione del titolo di Benemerito della Federazione Italiana Canottaggio.
Sentì pressante l’aspirazione, mandato di ogni grande Dirigente, a costruire, con inflessibile dedizione e profondo senso di responsabilità, un più luminoso futuro per i giovani, elevando così la funzione a nobile missione, l’incarico ad immortale prestigio. I “suoi” ragazzi seguì sempre con paterno affetto, mai facendo loro mancare l’incitamento a superarsi, a dare in ogni circostanza il meglio di sé per riuscire ad essere, nella buona sorte e nella cattiva, messaggeri di stile e correttezza, esempi di virtù; tempra e fermezza di carattere aveva messo a disposizione dell’alto compito cui adempieva: la formazione dell’uomo completo, fusione di intelletto e forza interiore, energia e volontà, doti con le quali proporsi generosi traguardi nel campo sportivo e nella società civile.
Perciò oggi, ai vogatori intenti agli scalmi, al pari degli atleti che in ogni settore si accingono a misurare le loro forze nell’agone sportivo, pulsando il cuore in attesa della partenza, nel segreto turbinio di emozioni che precede il via, arrivi vibrante l’incitamento del Presidente Buonaiuto a saper affrontare con impegno e gioia le prove che li attendono, a superarle con perseveranza e coraggio, per prepararsi quindi ad edificare, a loro volta, un mondo ancora migliore.